Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini

Comune : Capranica Prenestina
Capranica Prenestina-palazzo Barberini
Indirizzo: 
Piazza Aristide Frezza, 6 Palazzo Barberini, 00030
Telefono: 
06.9584126 - 031
Fax: 
06.9584337
e-mail
Siti internet
Fa parte di: 
Organizzazione Museale regionale - OMR; Sistema Museale Tematico Naturalistico "RESINA" (Rete Sistemica Naturalistica); Sistema Museale Territoriale dei Monti Prenestini e Valle del Giovenzano “Pre.Gio.”
Riconoscimenti: 
Marchio di Qualità della Regione Lazio - Bersaglio Herity

Il Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini, inaugurato il 16 giugno 2001 ha ottenuto il conferimento del Marchio di Qualità, riconoscimento premiante per i servizi culturali museali di qualità.
Dal 2010, anno della sua istituzione, è capofila del Sistema Museale Territoriale dei Monti Prenestini e Valle del Giovenzano “Pre.Gio.”
La struttura museale è la dimostrazione di come sia possibile superare i classici sistemi espositivi grazie all’utilizzo di modalità e accorgimenti stimolanti ed interattivi, in grado di coinvolgere attivamente il visitatore, l'escursionista ma anche il semplice cittadino.
Le sale ospitano fedeli ricostruzioni (diorami) dei più caratteristici ambienti dei Monti Prenestini, quali: il pascolo, il prato, il bosco misto, l’acqua dolce, la grotta carsica; inoltre, sono presenti pannelli esplicativi su temi legati alla biologia, geologia e paleontologia del territorio. Un'audioguida permette al visitatore di “entrare” nel diorama, grazie ad effetti sonori reali (vento, canti di uccelli, acqua che scorre, versi di animali al pascolo) che creano un'immersione totale.

Il Museo lavora da anni con tutte le scuole del comprensorio prenestino, affiancando alle attività "indoor"  uscite sul campo e lezioni in classe, in  stretta collaborazione con gli insegnanti. L'educazione ambientale, infatti, deve passare necessariamente per l'esperienza diretta e il coinvolgimento dei ragazzi. Occorre che l'alunno sia portato naturalmente a conoscere e toccare con mano il "suo mondo". 
 
 In questo senso è stato creato un giardino-laboratorio, con piante e animali del luogo,  osservabili nel corso della loro crescita, del loro sviluppo, della loro integrazione. Con lo scopo di attirare naturalmente farfalle e altri insetti, è stata dedicata una piccola area alle piante efficaci a questo scopo, quali la Buddleja, la Lantana, il lillà e altre, pur se non facenti parte della flora locale, presente tutta intorno in un'associazione vegetazionale il più possibile simile a quella spontanea, tra cui le querce (Quercus cerris e Quercus pubescens), il carpino nero (Ostrya carpinifolia), l'orniello (Fraxinus ornus), gli aceri (Acer campestris e Acer monspessulanum), la sanguinella (Cornus sanguinea), il corniolo (Cornus mas), il biancospino (Crataegus sp.).
Nella zona di macchia mediterranea si può osservare: corbezzolo (Arbutus unedo), fillirea (Phillyrea sp.), Alaterno (Rhamnus alaternus), Alloro (Laurus nobilis) viburno (Viburnum tinus), lentisco (Pistacia lentiscus) e terebinto (Pistacia terebinthus), oltre a ginepri (Juniperus communis e Juniperus oxycedrus) e ginestre (Spartium junceum, Ulex sp.).
La parte erbosa si è formata spontaneamente attraverso la naturale diffusione dei semi, con aggiunta di trifoglio (Trifolium spp.) e margheritine (Bellis perennis).
Per attirare ulteriormente gli uccelli sono stati posti nidi artificiali e alberi produttori di bacche invernali, quali il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), il sorbo montano (Sorbus aria), il ciavardello (Sorbus torminalis), il nespolo (Mespilus germanica). Le bacche attirano anche piccoli roditori come gli scoiattoli, i ghiri, i moscardini, e, prima o poi, i loro predatori.
Sulle rive del piccolo stagno attecchiscono spontaneamente i giunchi (Juncus spp.) e la cannuccia (Phragmites australis). Uno o due salici bianchi (Salix alba), piantati a sud, lo proteggono dall'eccessiva insolazione e dal surriscaldamento. In acqua, a bassa profondità, si possono osservare i gigli gialli (Iris pseudacorus) e i nannuferi (Nuphar luteum).
Per evitare lo sviluppo eccessivo delle zanzare, nello stagno sono state liberate alcune carpe, i cui giovani sono ghiotti di larve di zanzara.
Gli alunni sono in grado di osservare la crescita delle singole piante, la fase della fioritura primaverile, della vegetazione, della maturazione dei frutti, del cambiamento di colore e della caduta delle foglie prima del riposo invernale. Osservando dal vivo le differenze stagionali tra specie caducifoglie e sclerofille sempreverdi; associare le diverse fasi della vita dello stagno con il cambiamento di temperatura dell'acqua e con altri parametri chimico-fisici.
Uno stereomicroscopio, presente nel museo, consente l'osservazione degli organismi più piccoli, indispensabili all’ecologia dello stagno.
Nelle immediate vicinanze dell’area sono presenti servizi igienici. L’area è raggiungibile dalla piazza principale del paese in pullmann o con una breve e piacevole passeggiata nel verde.
Orario:
Invernale
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 9,30-13,30 e 14,00-17,00; sabato e domenica 9,30-13,30 e 14,00-18,00.
Estivo
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 9,30-13,30 e 15,00-17,30; sabato e domenica  9,30-13,30 e 16,00-18,00
biglietto di ingresso: € 3,00, ingresso gruppi scolastici € 2,50 (a persona), gratuito per i bambini al disotto dei 6 anni di età.
 (testo: coop. Il Betilo)
 
Per approfondimenti sul bersaglio Herity, cliccare qui
 

Servizi: 
  • bookshop
  • biblioteca tematica
  • spazio multimediale per didattica e laboratori
  • spazio per eventi
  • Visite guidate al museo e escursioni nel territorio
  • Giardino Didattico
  • Percorsi Didattici: schede attive, strumenti di osservazione, attività sperimentali. E' possibile concordare pacchetti didattici anche integrati nelle tre tipologie (Arte e Tradizione, Bios-botanica/zoologia, Geos-paleontologia/geologia)
Galleria fotografica: 
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Interno del Museo
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