Il Comune della settimana: Gerano

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Gerano è posto su di un’altura ricca di castagneti e gode di una vista privilegiata sulla Valle del Giovenzano, affluente dell’Aniene.
Nel corso della storia il suo territorio, ed in generale tutta la Valle del Giovenzano, assunse un ruolo molto importante in quanto rappresentava l’ultimo tratto del percorso verso le fertili ed attraenti pianure del Lazio, fungendo, così, da collettore tra l’entroterra montuoso e la valle, oltre che punto di transumanza del bestiame dagli alti pascoli.
Fu proprio per questo motivo che, durante il loro dominio, i Romani la dotarono di una fitta rete viaria in alcuni casi ancora oggi visibile (Via Pedemontana).
Tra il VI e l’VIII sec. d.C la Valle del Giovenzano conobbe la sistemazione amministrativa basata sulla massa e assunse il nome di Massa Iubenzana, per la presenza dell’omonimo fiume. Risale a quest’epoca la Chiesa di Sant’Anatolia.
All’interno della costituita Massa Iubenzana, si distinse per ricchezza e fertilità il Fundus Trellanum,  un insediamento posto a poca distanza dall’attuale Gerano, più antico di quest’ultimo, ma da esso assorbito pacificamente dopo una coesistenza di quasi un secolo.
Dall'XI sec.  l’intera vicenda di Gerano sarà caratterizzata dalle numerose dispute per il suo possesso che videro come principali protagonisti due importanti organi religiosi, l’Abbazia di Subiaco ed il Vescovato di Tivoli, ed il nascente potere feudale che, sfruttando la momentanea situazione di disordine amministrativo, si era inserito nella disputa. La situazione si mantenne tanto equilibrata e delicata che dovette intervenire personalmente Papa Gregorio VII, il quale emise nel 1077 un provvedimento in cui si ordinava una suddivisione del paese in due amministrazioni (castellanìe) assegnate rispettivamente all’Abbazia di Subiaco ed al Vescovato di Tivoli.A questo periodo appartengono il cd. Torricello, il Palazzo di Corte e la cappella da identificare nella moderna Chiesa di Santa Maria Assunta, ampliata e restaurata solo nel 1873 da Giovanni Valadier. All’interno dell’edificio si conserva ancora un’importante tela, la Madonna del Cuore, realizzata nel 1727 da Sebastiano Conca, una delle maggiori personalità artistiche della Roma del ‘700.
In seguito Gerano fu arricchito di un altro importante monumento, la Chiesa di San Lorenzo Martire,  riedificata nella forma attuale dall’architetto Giulio Camporesi nel 1786, che conserva al suo interno un pregiato organo settecentesco.
Nel 1455 la giurisdizione baronale dell’Abbazia di Subiaco venne trasferita al cardinale Giovanni Torquemada in quanto Abate Commendatario e tale tipo di amministrazione durò fino al 1753, anno del passaggio diretto sotto l’autorità centrale dello Stato Pontificio.
 
(testo: coop. il Betilo)
 
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Galleria fotografica: 
Gerano, panoramica
Gerano, Palazzo di Corte
Gerano, Torre dell'Abate Giovanni
Gerano, S. Lorenzo
Gerano, S. Lorenzo
Gerano, S. Lorenzo
Gerano, S. Anatolia
Gerano, S. Maria Assunta
Gerano, S. Maria Assunta
Gerano, S. Maria Assunta
Gerano, S. Maria Assunta
Gerano, S. Maria Assunta
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