Museo Civico della Canapa di Pisoniano: storia della raccolta
L'intuizione della raccolta di oggetti, strumenti, testimonianze sul ciclo della canapa, oggetto del museo istituito nel 1997, è stata dei due fratelli Settimio e Domenico Bernardini, conosciuti a Pisoniano come "i gemelli".
A partire dalla casualità del primo ritrovamento e spinti dalla passione per l'antica "vocazione" agricola del paese natale, i Bernardini progettano la costituzione di una collezione permanente, che avesse come scopo la riscoperta della tradizione rurale di Pisoniano e la salvaguardia delle sue antiche testimonianze materiali.
I Bernardini ricordano come la loro ricerca fosse stata condotta sistematicamente, conducendo, nel giro di vent'anni, alla formazione del nucleo della collezione: "Dai lontani ricordi della fanciullezza, tornano alla mente vecchi pensieri e su uno di essi appare la visione di un lavoro duro e faticoso. Noi bambini vedevamo, senza capire, come i grandi si affanavano alla rottura dei fascetti (manne) di canne, mentre le nonne stavano sempre a filare: si parlava di canapa. Riordinando questi pensieri ci rendemmo conto che tutto ció era scomparso, nessuno ne parlava più.
Come non ricordare i pagliericci, le lenzuola dure, la stoffa o il seme di canapa che, come uccelli rubavamo per mangiare? No, non potevamo dimenticare. Ma cosa fare? La risposta ci venne un giorno, mentre pulivamo un fienile, trovando degli arnesi che servivano alla rottura delle canne di canapa.
Da quel momento inizió la nostra infaticabile ricerca dei rimanenti pezzi mancanti. Una ricerca dura ed estenuante, sempre pronti a ricercare notizie utile per rintracciare gli eventuali possessori di tali attrezzature [...]. Una volta con un colpo di fortuna trovammo un fuso, e poi ancora una spoletta.
Gli anni passavano e piano piano la raccolta si faceva sempre più consistente e noi più di prima ci accanimmo nella ricerca di pezzi mancanti, sperando alla fine di trovare un telaio. La nostra perseveranza infine ci premiò, dal momento che ne trovammo non uno ma due, risalenti al 1700". I telai vennero restaurati dallo stesso Settimio Bernardini che li fece tornare funzionanti.
Il progetto dei fratelli Bernardini, collezionisti-raccoglitori, si caratterizza come momento di fondazione della memoria del posto ricostruito attraverso un’attività che nel passato aveva costituito un fattore importante della vita economica e culturale del paese.
La raccolta originaria, precedentemente allestita come mostra temporanea, nel 1997 viene riorganizzata in un percorso espositivo all’interno di un antico palazzo del Seicento e denominata a partire da questa data Museo della canapa di Pisoniano. A partire da questo momento, il vero compito del Museo, oltre a quello di salvaguardare la collezione con continue manutenzioni e restauri, è quello di tessere e avviare rapporti con istituzioni e associazioni nazionali ed estere che si occupano della canapa, per proporsi come referenti nelle iniziative che hanno come oggetto questa coltivazione.
La collezione dei fratelli Bernardini racconta la storia passata di questa coltivazione all’interno del contesto locale. L’esposizione nel palazzo seicentesco presenta un discorso museografico centrato sull’aspetto didattico-conoscitivo, affidato alla guida degli stessi organizzatori della collezione, che spiegano gli oggetti contestualizzandoli nella storia passata del posto, ciò che loro amano definire “la storia dei nostri nonni”.