Il Comune della settimana: Rocca di Papa

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Intorno all’ "Arx aesulana", altura sacra dove si levava il collegio dei "sacerdoti cabensi", occupata dall’attuale fortezza, nacquero i primi insediamenti umani della futura città di Rocca di Papa. L’Arx aesulana rappresentava l’emblema e la potenza della città di Cabum, che si estendeva per i Campi d’Annibale ad Est dell’acropoli.
Da Cabum prese, poi, nome il monte Albano, identificato successivamente come Monte Cavo. Sul Monte Cavo si stagliava maestoso il tempio di Giove Laziale dove convenivano i Latini, gli Equi e i Volsci per pregare e rendere gli auspici a Giove e per festeggiare l’alleanza raggiunta tra le città. Sul Monte Albano erano soliti anche recarsi i condottieri vittoriosi dopo le imprese militari per raccogliere gli onori tributati tramite "il piccolo trionfo" e "l’ovazione" percorrendo la Via Sacra, ancora in ottimo stato, dall’antica via Appia.
Sotto il regno del re Tarquinio il Superbo il Tempio conobbe il maggior sfarzo perché il sovrano aveva intuito l’importanza della religione e la usava per rafforzare l’accordo politico sottoscritto da 47 città di provenienza diversa. La città di Cabum, però, subì la sorte delle altre città latine e dopo la battaglia combattuta presso il fiume Stura perse ogni potere tanto che di essa rimase solo l’Arx aesulana, conservata quasi integra fino al IV secolo d.C.
Nei secoli successivi all’antica Arx venne dato il nome di "Rocca de Monte gavo" e di "Castrum de Montis albani". Al nucleo abitato sarà definitivamente dato il nome di Rocca di Papa in onore del Pontefice Eugenio III (1145-1152) che ivi soggiornò per significare che il luogo era sotto la giurisdizione dello Stato Pontificio.
La costruzione di un nuovo castello, nato sui resti dell’Arx, può essere attribuita proprio a Eugenio III, il quale con i fedeli Conti del Tuscolo fortificò diverse posizioni strategiche della campagna romana per contrastare i movimenti nemici. La città, intanto, prendeva consistenza perché sotto la fortezza prima i profughi della disfatta del Tuscolo (1191), poi i soldati di Ludovico il Barbaro (1328) si unirono ai nuclei abitativi originari, costituiti da pastori, boscaioli e carbonai.
Dopo essere appartenuta al comune di Roma, Rocca di Papa passò alla famiglia degli Annibaldi e nel 1426 fu acquistata dai Colonna. Nel 1501 era passata alla famiglia dei Borgia. Successivamente Rocca di Papa passò di nuovo ai Colonna. La Rocca fu, però, smantellata da Pier Luigi Farnese, durante il pontificato di Papa Paolo III e subito ricostruita sotto Paolo IV.
Dopo la distruzione totale a seguito della guerra tra i Velletrani ed i Colonnesi,  rimase proprietà dei Colonna fino al 1816, anno in cui passò sotto la giurisdizione dello Stato Pontificio. Nel 1855 i cittadini si ribellarono alle esose gabelle, imposte dai principi Colonna e dichiararono il Primo Maggio la Repubblica di Rocca di Papa ma le Forze Pontificie in brevissimo tempo ripresero il controllo della situazione.
Il vescovo di Frascati appartenente alla casa degli York, fece rimuovere le ultime rovine del tempio di Giove ed eresse, nel XVIII secolo, un monastero che venne trasformato nel 1889 in albergo ed ospitò personaggi illustri quali: Adenauer, i principi Windsor, De Gasperi e Pirandello che qui scrisse la novella "L’esclusa"
(da Provincia di Roma)
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Galleria fotografica: 
Rocca di Papa, panoramica
Rocca di Papa, Duomo dell'Assunta
Rocca di Papa, Duomo dell'Assunta
Rocca di Papa, Duomo dell'Assunta
Rocca di Papa, Duomo dell'Assunta
Rocca di Papa, Duomo dell'Assunta
Rocca di Papa, Duomo dell'Assunta
Rocca di Papa, Monte Cavo via Sacra
Rocca di Papa, Monte Cavo via Sacra
Rocca di Papa, Madonna del Tufo
Rocca di Papa, Villa del Cardinale
Rocca di Papa, Villa del Cardinale
Rocca di Papa, Palazzolo-sepolcro
Rocca di Papa, Palazzolo-sepolcro
Rocca di Papa, S.M. ad Nives
Rocca di Papa, Convento di S. Maria di Palazzolo
Rocca di Papa, Convento di S. Maria di Palazzolo
Rocca di Papa, Convento di S. Maria di Palazzolo
Rocca di Papa, vista di Castel Gandolfo
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