Il Comune della settimana: Marano Equo

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L'origine del nome è controversa. Tra le differenti teorie è da preferirsi quella che fa derivare il nome Marano dalla collina su cui sorge, anticamente indicata come "Mons Marana", dalla presenza di abbondanti acque.
In origine doveva chiamarsi Marano di Subiaco poi Marano di Comarca, dal 1870 Marano degli Equi ed infine Marano Equo.
Centro situato su un colle della verdeggiante Valle dell'Aniene, in tempi remoti fu abitato dalla popolazione guerriera degli Equi e poi divenne colonia romana intorno al 400 a.C. I Romani valorizzarono il territorio conquistato con importanti opere pubbliche, tra cui l'acquedotto dell'acqua Marcia che prese il nome dall'allora pretore Quinto Marcio.
I Romani scoprirono le numerose fonti minerali che sgorgano nei pressi di Marano e ne condussero le acque fino alla capitale. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente molte opere andarono distrutte; il luogo dal VI-X secolo fu occupato da Ostrogoti, Longobardi, Franchi, Saraceni, ed infine Ungheri.
Verso la fine del X sec. Marano divenne "castrum", cioè castello fortificato, ad opera degli abitanti di Subiaco, come risulta dal Regesto Sublacense.
(da Provincia di Roma)
 
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Galleria fotografica: 
Marano Equo, panoramica
Marano Equo, S. Biagio
Marano Equo, Rocca
Marano Equo,  Santuario Madonna della Quercia
Marano Equo, S. Maria dei Morti
Marano Equo, Edicola di via Tre novembre
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